Terminal value nelle valutazioni d’azienda con il metodo DCF

Angelo Fiori – Maggio 2014

Articolo pubblicato su Commercialista telematico il 24 maggio 2014

 

Il metodo DCF (Discounted Cash Flow), affermato da tempo come uno dei principali metodi nelle valutazioni d’azienda, viene qui affrontato nella versione “asset side”. Il metodo DCF è basato sulla attualizzazione dei flussi di cassa prospettici; nella versione asset side si valuta l’azienda nel suo complesso, cioè EV Enterprise value. Il valore dell’Equity viene quindi ottenuto sottraendo al valore dell’azienda (EV) la cd Leva finanziaria, dato dall’indebitamento aziendale di finanziamento.

I flussi di cassa sono divisi, dalla formula di calcolo dell’azienda con il metodo DCF, in due gruppi: (a) i flussi di cassa derivati dai piani aziendali, normalmente a 3 – 5 anni; (b) flussi di cassa a più lungo termine, spesso all’infinito, che determinano il cd TV Terminal value

Il peso del Terminal value sull’importo totale della valutazione è preponderante, esso è infatti normalmente pari a circa due terzi del totale dell’EV. Il Terminal value TV soffre tuttavia di una maggiore aleatorietà degli input, soprattutto perchè origina da flussi di cassa più lontani nel tempo. Gli input per il calcolo del TV sono rappresentati da. (a) il cash flow dell’ultimo anno del piano a 3 o 5 anni, che normalmente viene preso come base; (b) una % di sviluppo del cash flow, chiamato g, per stimare la crescita lungo l’asse temporale del Terminal value; (c) l’orizzonte temporale che molto spesso viene considerato infinito

Alcune osservazioni:

  • Valutare la fase di sviluppo in cui si trova l’azienda, per apprezzare la sostenibilità del tasso di crescita g.
  • In qualche caso può essere giustificato prendere in considerazione i risultati reddituali al posto dei flussi di cassa
  • Bisogna tenere conto del fatto che il tasso di crescita g può essere influenzato dalla necessità di effettuare investimenti, che a loro volta incidono sui cash flow
  • Valutare l’opportunità di restringere l’orizzonte temporale sul quale si sviluppa il Terminal value, a causa della sua natura più aleatoria. E’ così possibile passare da una ipotesi di lunghezza sull’infinito ad ipotesi alternativi di periodi di 10, 12, 15 anni
  • E’ necessario sviluppare analisi di sensitività per capire come si muovo i risultati al modificarsi di alcune delle variabili in gioco. Per le analisi di sensitività ci vengono in aiuto gli strumenti del foglio di calcolo di Microsoft excel
  • Nella maggior parte dei casi è opportuno concludere la valutazione con una forchetta di valori, invece di un valore unico

Pubblicato su Il Commercialista telematico il 24 maggio 2014

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