Esame e analisi critica di un business plan

Angelo Fiori – Settembre 2014
Articolo pubblicato su MySolution Fisco&Società il 24 Ottobre 2014
 

Premessa

Di seguito ci poniamo nell’ottica non di chi redige un business plan, ma di chi lo esamina e lo deve valutare. Spesso infatti nella pratica professionale dobbiamo esaminare un business plan che ci viene sottoposto. Nella nostra professione di commercialisti siamo abituati ad esercitare un’analisi critica sui bilanci aziendali che ci vengono sottoposti, perché sappiamo per esperienza che le relative grandezze numeriche vanno opportunamente interpretate. Con lo stesso approccio dobbiamo procedere quando ci viene presentato un business plan. Non a caso Borsa italiana, nel definire il business plan (piano industriale), ha posto come sottotitolo: “Le intenzioni del management”.

Questo articolo ci aiuta a trovare la corretta chiave di lettura e approfondimento di un business plan

Per effettuare una verifica approfondita di un business plan, come di un bilancio di esercizio, è naturalmente necessario effettuare una vera e propria due diligence, cioè una specifica procedura di analisi che prevede un completo accesso ai dati del business plan medesimo. Si ritiene tuttavia utile di seguito indicare i passi da svolgere per la analisi critica di un business plan, utili anche quando l’accesso ai dati è limitato o incompleto.

Nel suo significato più ampio il Business plan è un documento che ha l’obiettivo di rappresentare progetti di sviluppo imprenditoriale in un’ottica prospettica. E’ volto quindi a raffigurare e documentare la fattibilità di un progetto, avendo presente sia il contesto in cui l’azienda opera sia gli aspetti organizzativi e di governance interni all’azienda. A volte viene anche chiamato piano industriale, i due termini business plan e piano industriale sono di fatto, nella maggior parte dei casi, intercambiabili.

Il Business plan  viene quindi sviluppato: (a) per simulare la nascita di un nuovo business; (b) per verificare il suo evolversi; (c) per misurare il raggiungimento di determinati obiettivi

L’arco temporale di sviluppo delle ipotesi può variare da 3-5 anni fino a 7-10 anni.

Esso viene redatto nei contesti e ai fini più diversi. Di seguito citiamone alcuni.

  • Documento a supporto di operazioni straordinarie d’impresa, ad esempio: fusioni, cessioni, scorpori, acquisizioni
  • Business plan per lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali, le cd start-up
  • Documento che accompagna importanti operazioni di finanziamento, sia con richiesta di capitale proprio che con capitale di terzi
  • Business plan per operazioni di quotazione su mercati regolamentati (IPO)
  • Costituisce parte componente della documentazione richiesta dalle società di Private equity per iniziare il processo di valutazione delle società nel cui capitale decidere di entrare

Si rileva che la crisi economica che ha investito i mercati mondiali e italiano negli ultimi anni ha reso gli istituti finanziari a ridurre la loro propensione la rischio nel concedere la leva finanziaria. Inoltre il ciclo economico negativo ha reso più difficili e incerte le valutazioni dei business plan presentati. Da qui la necessità di esercitare un maggiore spirito critico nel valutare le previsioni sviluppate nei business plan.

Chiariamo anche che normalmente il business plan viene redatto che chi chiede il finanziamento, la quotazione, l’ingresso di una società di private equity, la quotazione.  Esso viene pertanto redatto, se così possiamo esprimerci, dal venditore, interessato evidentemente ad abbellire le ipotesi e le previsioni.

Riteniamo infine utile indicare un indice tipo di un business plan, al fine di avere chiaro in mente il framework del suo contenuto.

  • Il business oggetto del business plan. Visione e missione, descrizione del prodotto/servizio. Obiettivi del business plan
  • L’analisi del mercato. Mercato attuale, trend futuri. Analisi della concorrenza, fattori critici (punti di forza e di debolezza). Analisi della catena del valore in cui si inserisce l’attività oggetto del business plan. Impatto e ruolo dell’innovazione.
  • Piano di marketing. Matrice strategica di posizionamento, azioni specifiche da sviluppare; organizzazione commerciale necessaria
  • Fattibilità tecnica del progetto , per quanto riguarda: il processo produttivo, la necessità di investimenti, disponibilità dei diversi fattori produttivi (mano d’opera, fonti energetiche, infrastrutture)
  • Il management team a servizio del progetto di business plan. Competenze, conoscenze, disponibilità, ruoli.
  • Piano di fattibilità economico-finanziario su un arco temporale di medio-lungo periodo (da un minimo di 2-3 ad un max di 5-7 anni.
  • Indicazione delle coperture finanziarie necessarie e relativa ipotesi di copertura con indicazione degli strumenti da utilizzare. Investimenti e flussi di cassa attesi, tassi di interesse attesi in funzione degli strumenti finanziari
  • Altri aspetti, quali: fattori di rischio, impatto ambientale, etc

Le principali fasi in cui si articola l’analisi critica del business plan, che qui proponiamo, sono:

  • Indagine sulle caratteristiche del processo di pianificazione per la redazione del business plan: tempistica, processo di costruzione e di revisione delle previsioni, funzioni organizzative aziendali coinvolte, finalità del processo di planning
  • Verifica dell’accuratezza storica di budget e piani di sviluppo
  • Analisi della ragionevolezza delle assunzioni (assumptions) prese a base per i piani, che hanno impatto su: ricavi, costi sia operativi che non operativi, capitale circolante, investimenti, finanziamenti
  • Verifica del modello di calcolo matematico nei seguenti aspetti: validazione matematica, utilizzo degli strumenti di calcolo (normalmente uno spreadsheet), verifica e validazione sia della logica contabile che di quella fiscale
  • Analisi di sensitività, con evidenza di ipotesi alternative, che mettano in evidenza rischi e vulnerabilità dei piani

Segue ……….

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