Principi Italiani di valutazione (PIV) emessi da OIV

Angelo Fiori – settembre 2015 Articolo pubblicato su Il commercialista telematico il 2-9-2015   Nel mese di luglio 2015 sono stati emessi dall’Organismo Italiano di Valutazione (OIV) i Principi Italiani di Valutazione (PIV). Essi entreranno in vigore le valutazioni a partire dal 1-1-2016; sono stati pubblicati in un volume di circa 400 pagine edito da EGEA.I PIV emessi dall’OIV sono frutto di circa tre anni di lavoro da parte dell’OIV, hanno richiesto due pubbliche consultazioni e hanno accolto il contributo di circa 15 fra associazioni professionali (fra cui Assirevi, e ODCEC di Milano) e professionisti vari. I principi di valutazione colmano uno spazio vacante e possono essere un’occasione di crescita per la nostra professione di dottori commercialisti. Fino ad oggi infatti l’attività di valutazione è stata prevalentemente un’attività di matrice domestica, largamente influenzata dalle norme del codice civile. Si aggiunga a ciò il fatto che la nostra professione è sempre stata condizionata dagli aspetti fiscali, lasciando poco spazio ad una cultura di tipo aziendalistico. I PIV sono un’occasione per metterci in linea con le best practices internazionali nell’area delle valutazioni e migliorare pertanto la nostra professionalità nel filone della consulenza aziendalista.Per esaminare l’articolo completo, vedi “Il commercialista telematico” del 2-9-2015,...
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OIC 9 – Valutazione immobilizzazioni e perdite di valore

 Angelo Fiori – aprile 2015 Articolo pubblicato su B2Corporate il 9-4-2015   Premessa La valutazione delle immobilizzazioni tecniche sta attraversando un periodo critico. Mi riferisco soprattutto a: terreni industriali, immobili industriali e relativi impianti, macchinari Ciò appare causato dalla lunga crisi economica, che stiamo ancora attraversando, la quale ha inciso sui volumi di produzione e quindi sull’utilizzo delle immobilizzazioni industriali e sui conseguenti ammortamenti ha profondamente mutato il mercato immobiliare, che da alcuni anni mostra significativi segni di flessione sul lato della domanda, influenzando quindi in modo negativo i valori di recupero ha comportato una generale situazione di deflazione dei prezzi, sia nei beni di consumo che nei beni di investimento Per quanto concerne il trattamento del valore delle immobilizzazioni nel bilancio di esercizio, per CFO responsabili dell’area amministrazione e finanza quest’area, fino a qualche anno fa, era saldamente ancorata al costo storico, che raramente veniva messo in discussione. Le sole eccezioni erano rappresentate dalle crisi d’impresa o da significative operazioni di ristrutturazione, nelle quali il rischio di mancato o un differente sviluppo della continuità aziendale imponeva un esame critico dei possibili valori di recupero. Oggi le cose sono cambiate: occorre infatti considerare la possibilità che l’immobile industriale possa subire perdite di valore durevoli, anche in situazioni non traumatiche come quelle sopraindicate. L’OIC 9, emesso recentemente dall’OIC (Organismo italiano di contabilità) ha disciplinato la materia, dando una serie di regole e specifiche di tipo tecnico, per i bilanci a partire da quello chiuso al 31-12-2014. Come noto gli OIC rappresentano i principi contabili italiani, che forniscono il quadro di riferimento tecnico per le valutazioni di bilancio di tutte le piccole e medie aziende italiane che non sono soggette ai principi contabili internazionali (IAS IFRS). Segue…….. L’intero articolo è disponibile su B2Corporate ovvero AF-OIC 9-Immobilizzaz tecniche e perdite di...
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Gruppi di società e Bilancio consolidato

 Angelo Fiori – marzo 2015 Articolo pubblicato su MySolution Fisco e Società il 24-3-2015     Premessa L’argomento del bilancio consolidato è molto ampio e complesso. In questo articolo ho dovuto preliminarmente scegliere l’impostazione e il conseguente perimetro di sviluppo dell’argomento. La scelta è stata di non addentrarmi troppo nel dettaglio dei tecnicismi contabili utilizzati per la predisposizione del bilancio consolidato, cercando di mantenere una visione più ampia possibile sull’argomento e allo stesso tempo accentuare gli aspetti legislativi presenti nel contesto italiano. Definiamo innanzitutto cosa è come si compone un gruppo di società. Un gruppo è rappresentato dall’unione di più società, giuridicamente distinte fra di loro, ma collegate al fine di realizzare un comune interesse. A tal fine deve esistere una direzione e controllo unitari  da parte di una delle società, denominata capogruppo o holding Il Bilancio consolidato ha l’obiettivo di rappresentare la realtà economico-patrimoniale-finanziaria di un gruppo di aziende come se queste fossero un’unica entità, cioè indipendentemente dalle diverse entità legali che compongono il gruppo Schematicamente e sinteticamente la forma del gruppo può essere: (a) a catena o  a cascata, quando la holding detiene la proprietà di una o più società, le quali a loro volta, detengono la proprietà di una o più società altre, (b) a raggiera, quando la holding detiene la proprietà di tutte le società partecipate. Sia nel caso (a) che nel caso (b) la proprietà deve essere di maggioranza ovvero di controllo, perché si possa configurare un gruppo; in ogni caso è preponderante il concetto di direzione e controllo sulle società partecipate, da parte della holding Esempio grafico di società a cascata Esempio grafico di società a raggiera Sebbene il codice civile non preveda espressamente la definizione di gruppo, la legislazione italiana, come vedremo anche nel seguito, ha tuttavia regolamentato molti aspetti della materia Teniamo tuttavia presente che un gruppo non diventa mai un unico soggetto di diritto. Ciascuna società conserva la propria autonomia legale Segue………. L’articolo completo è disponibile in Mysolution Fisco e Società-Circolare monografica...
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Principi contabili nazionali e internazionali – Mappatura

 Angelo Fiori – marzo 2015 Articolo pubblicato su B2Corporate il 18 marzo 2015 e su Filodiritto il 20-4-2015   Premessa Colgo l’occasione dalla riscrittura e ampliamento di principi contabili nazionali, effettuata da parte dell’OIC nella seconda metà dell’anno 2014, per tratteggiare un quadro generale sui principi contabili sia nazionali che internazionali, nonché sulla loro applicazione nel contesto italiano. Vengono esaminati prima i principi contabili nazionali, successivamente i principi contabili internazionali IAS-IFRS Principi contabili nazionali Per i soggetti che non applicano i principi contabili internazionali IAS-IFRS (vedi successivo paragrafo), la disciplina legale del bilancio è contenuta, come noto, negli articoli 2423 e seguenti del codice civile; per il bilancio consolidato essa è contenuta nel DLgs 9-4-1991 n. 127. E’ utile ricordare che le norme citate indicano poche regole a carattere generale che tratteggiano l’assetto normativo di riferimento, senza entrare negli aspetti applicativi e senza trattare molte importanti fattispecie della materia che è estremamente tecnica e complessa come è quella dei principi contabili per la redazione dei bilanci di esercizio. Da ciò consegue la necessità di avere norme tecnico-contabili che interpretino e precisino la disciplina legale dei bilanci: nel caso in cui la norma legale sia troppo generica; si pensi ad esempio alla dizione “perdita durevole di valore”, contenuta nell’art 2426 n 3 del cod. civile quando manchi indicazione dei procedimenti di calcolo da adottare per la valutazione di una posta di bilancio; ad esempio la determinazione del valore dei lavori in corso di esecuzione, di cui all’art 2426 n.11 cod. civile quando la specifica fattispecie non è prevista dalle norme di legge; ad esempio le regole di cancellazione dei crediti in bilancio I principi contabili nazionali si applicano alla stragrande maggioranza delle società, ma anche delle imprese individuali e in una certa misura al settore del non profit: trattasi quindi di una platea di milioni di soggetti operanti sul territorio nazionale I principi contabili italiani vengono emessi dall’OIC. L’OIC (organismo Italiano di contabilità) è nato nel 2001 dall’esigenza, avvertita dalle principali attori privati e pubblici italiani di costituire standard contabili nazionali. Esso è dotato di autorevole rappresentatività, in grado quindi di esprimere in modo uniforme le istanze nazionali in materia contabile; la legge 11-8-2014 n. 116, integrando il precedente DLgs 38-2005 e la legge 244-2007, riconosce infatti il ruolo e le funzioni dell’OIC, precisandone il finanziamento. Segue……………… L’articolo completo è disponibile su B2corporate http://www.b2corporate.com/mappatura-dei-principi-contabili-nazionali-e-internazionali ovvero su Filodiritto http://www.filodiritto.com/articoli/2015/04/principi-contabili-nazionali-e-internazionali.html ovvero AF- Principi contab...
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Valutazione investimenti e finanziamenti – Strumenti matematici

Angelo Fiori – marzo 2015 Articolo pubblicato il 29 marzo 2015 su Il Commercialista telematico   Premessa Di seguito vengono analizzati gli strumenti matematici che ci vengono in aiuto per valutare sia progetti di investimento sia ipotesi di finanziamento. I progetti di investimento e le relative ipotesi di finanziamento possono essere nella pratica attuazione collegati far di loro, ma possono anche essere slegati e valutati separatamente. Per i relativi calcoli di fattibilità e/o di convenienza ci vengono in aiuto gli strumenti messi a disposizione dal foglio di calcolo di Microsoft excel (di seguito  semplicemente excel) In ogni caso sia i progetti di investimento che le ipotesi di finanziamento danno luogo ad una successione di movimenti finanziari, sia in entrata che in uscita, distribuiti lungo un asse temporale, le entrate e le uscite sono definibili normalmente su base annua. Per gli investimenti di solito ci sono uno o più esborsi iniziali, seguiti successivamente nel tempo da uno o più incassi. Per i finanziamenti la scaletta temporale è invertita: esistono uno o più incassi, seguiti successivamente nel tempo da uno o più esborsi. Per il momento non introduciamola variabile rischio e supponiamo sia gli incassi che gli esborsi certi; la variabile rischio verrà introdotta in un apposto paragrafo in fondo all’articolo Sia nel caso di finanziamenti che di investimenti, il problema che si presenta all’azienda è prevalentemente un problema di scelta fra diverse alternative. Come stabilire quale è l’alternativa più conveniente? Facciamo qualche esempio numerico per meglio chiarire l’argomento. Dobbiamo valutare come orientarci fra due progetti di investimento che hanno l’andamento sotto indicato. Precisiamo che i progetti di investimento potrebbero essere i più diversi: dall’acquisto di un automezzo o di un macchinario, all’acquisto di titoli o strumenti finanziari, dalla costruzione di un immobile ad una operazione di acquisto di quote di capitale in un’azienda Periodo Investimento A Investimento B Esborsi Incassi Esborsi Incassi Anno 0 10.000 0 10.000 Anno 1 2.500 1.000 Anno 2 2.500 2.000 Anno 3 2.500 2.500 Anno 4 2.500 3.500 Anno 5 2.500 3.500 Totali 12.500 12.500   Ugualmente facciamo l’esempio di due ipotesi di finanziamento, che hanno il seguente andamento I finanziamenti possono essere con una banca, un’azienda o un privato non importa; ignoriamo in questa sede il fatto che il finanziamento abbia o meno garanzie Periodo Finanziamento A Finanziamento B Incassi Esborsi Incassi Esborsi Anno 0 10.000 0 10.000 Anno 1 2.500 1.000 Anno 2...
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