Avviamento e bilancio di esercizio
Angelo Fiori – Giugno 2014Articolo pubblicato su MySolutionPost il 30 Luglio 2014L’avviamento cos’è
Possiamo definire l’avviamento (goodwill nella terminologia anglofona) come la capacità dell’azienda a conseguire profitti, grazie a fattori sia soggettivi che oggettivi. Normalmente questa capacità viene riferita alla capacità di produrre profitti superiori alle aziende del settore. L’avviamento è quindi un maggior valore che può essere attribuito all’azienda nel suo complesso.
La suddetta capacità può essere riferita sia a fattori oggettivi, quali a titolo di esempio: (a) disponibilità di marchi o brevetti, (b) organizzazione e management, (c) posizionamento sul mercato, (d) quantità e qualità della clientela. Essa può anche essere riferita a fattori soggettivi, soprattutto nel caso di PMI a matrice padronale, prevalentemente incentrati sulle qualità e capacità dell’imprenditore o del ristretto gruppo dei soci al comando
L’avviamento può essere anche negativo, in questo caso viene anche chiamato badwill, quando l’azienda genera perdite che ne fanno diminuire il valore complessivo
L’avviamento viene considerato e calcolato molto spesso nella teoria e pratica delle valutazioni d’azienda nei contesti più diversi, ne citiamo i principali: (a) operazioni straordinarie societarie, quali fusioni, trasformazioni, acquisizione o cessione di rami d’azienda, (b) cessioni d’azienda o di quote societarie, (c) recesso del socio in spa o srl, (d) valutazione quote societarie per affrancamento fiscale, (e) divisioni ereditarie. In tutti questi casi l’avviamento emerge normalmente da una perizia di valutazione redatta da un esperto
Non entriamo in questa sede nelle problematiche della valutazione dell’avviamento, che riguardano più propriamente il campo più vasto delle valutazioni d’azienda, ma discutiamo solamente del trattamento contabile e di bilancio ai fini del codice civile, ai fini IAS e alcune considerazioni di carattere fiscale
L’avviamento ha le seguenti caratteristiche:
- è un bene immateriale, non ha infatti una propria consistenza in una proprietà fisica
- non è divisibile dall’impresa da cui è originato ed è ad essa indissolubilmente connesso; al contrario di altri beni immateriali, come i brevetti o i marchi, non può essere infatti ceduto separatamente dall’impresa
- può essere generato all’interno dell’impresa come maggior valore ad essa assegnabile, ovvero può essere determinato, normalmente attraverso la perizia di valutazione di un esperto, in sede di cessione dell’impresa o di un ramo di essa, ovvero in sede di operazioni straordinarie d’impresa (trasformazioni, fusioni, etc)
Segue………..
L’intero articolo è stato pubblicato su MySolutionPost il 30 Luglio 2014
E inoltre disponibile in formato pdf AF-Avviamento-Aspetti civilisti-fiscali-IAS