Le relazioni fra tempo e denaro

Angelo Fiori – Settembre 2014
Articolo, pubblicato su Filodiritto (rivista per avvocati) il 9 ottobre 2014

 

Premessa

Alcuni concetti, regole ed esempi per cominciare ad orientarsi nelle relazioni fra tempo e denaro, utilizzando anche le funzionalità del foglio di calcolo di microsoft excel. L’articolo è stato scritto pensando ai non addetti ai lavori (avvocati, ingegneri, medici, etc); esso vale tuttavia anche per coloro che nel tempo hanno dimenticato alcune delle basi della materia

Questo argomento viene trattato normalmente dalla matematica finanziaria. Tuttavia le esposizioni dell’argomento in circolazione sono normalmente piene di formule specialistiche, che ritengo facciamo fuggire chi vuole avvicinarsi alla materia in modo funzionale e pragmatico. Con questo articolo vorrei tentare una strada meno tecnico-matematica a vantaggio della funzionalità e comprensività. Sarò costretto ad effettuare semplificazioni, ma non a scapito del rigore di ragionamento, inserisco nel contempo molti esempi che aiutano nella comprensione. Qualche formula verrà introdotta , ma lo stretto necessario; inoltre verranno fatti riferimenti alle funzionalità previste dal foglio di calcolo Microsoft excel che ci viene in aiuto per i calcoli da effettuare nei casi pratici.

Il termine Capitale si riferisce al patrimonio, sia sotto forma di denaro che di beni. Il Capitale viene spesso impiegato, nelle forme più disparate, per generare ulteriore capitale o ricchezza. L’impiego avviene normalmente per periodi di tempo, di lunghezza variabile, da pochi giorni a molti anni. Pertanto bisogna prendere in considerazione l’effetto del tempo sul capitale e capire le regole che governano il fenomeno.

E’ intuitivo capire che 1 Euro oggi ha un valore superiore ad 1 Euro fra qualche anno, a causa dell’interesse o del profitto che questo può produrre nel tempo. Definire delle regole che permettano di gestire i valori del denaro (ma anche beni) nel tempo è compito della matematica finanziaria.

In realtà esiste un altro fattore che influenza il rapporto fra tempo e denaro: si tratta del rischio. La trattazione del rischio richiederebbe una esposizione separata e specialistica, qui mi limito ad indicare un indice di rischio comunemente usato per i titoli oggetto di investimento: il rating.  Il rating, in italiano classificazione, è un metodo utilizzato per valutare sia i titoli obbligazionari, sia le imprese in base al loro rischio finanziario. Le valutazioni del rating sono emesse ad opera delle cosiddette agenzie di rating

Le due maggiori agenzie di rating a livello mondiale sono Standard & Poor’s e Moody’s, le quali hanno una griglia di valutazione un po’ diversa fra di loro, ma che comunque inizia con un AAA per i soggetti a rischio più basso e finisce con C (o D) per debiti al alto rischio di insolvenza, in mezzo c’è una serie di gradazioni e sfumature dei diversi gradi di rischio intermedi. Negli ultimi anni l’utilizzo del rating è stato esteso anche agli Enti pubblici di qualunque genere, Stati nazionali inclusi

La gestione del capitale nel tempo occupa una casistica estremamente varia nella vita economica di individui e aziende. Citiamo alcune applicazioni, al solo titolo di esempio.

  • Definire convenienze e rendimenti di un prestito obbligazionario
  • Determinare un piano di ammortamento per il rimborso di un mutuo
  • Valutare la convenienza fra investimenti alternativi
  • Esplicitare un piano di costruzione di immobili o impianti, che si sviluppa in un lungo arco temporale, con flussi di entrate (ricavi) e costi (uscite)

L’intero articolo, pubblicato su Filodiritto (rivista per avvocati) il 9 ottobre 2014, oppure vedi AF-Relazioni fra tempo e denaro